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Libri, Autografi e Stampe

giovedì 04 luglio 2024 e venerdì 05 luglio 2024, ore 10:30 • Roma

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Manoscritto - Cybo, Camillo

La Presidenza della Grascia con la sua Giurisdizione., 1720

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Informazioni

Senza data, né luogo, ma Roma, 1720. Manoscritto inedito, in chiara e leggibile grafia, composto da 110 carte numerate e 4 carte non numerate. Legatura coeva in piena pelle bazzana, dorso a sette scomparti interamente decorato in oro, (restauro alla cuffia superiore) tagli colorati.

Note Specialistiche

Il manoscritto condotto sui documenti ufficiali e carte personali, descrive in maniera dettagliata tutta l'attività svolta quale Presidente della Grascia (ramo della burocrazia romana che amministrava l'approvvigionamento di carni, grassi e olio) e rappresenta una fonte preziosa per la storia dell'economia in Italia nella prima metà del Settecento. Camillo Cybo nacque il 25 aprile 1681 a Massa, sesto degli undici figli di Carlo Cybo-Malaspina, duca di Massa, principe di Carrara, imparentato con papa Innocenzo VIII, e di sua moglie Teresa Pamphilj, pronipote di papa Innocenzo X e sorella del cardinale Benedetto Pamphilj. Trasferitosi in giovane età a Roma per gli studi ecclesiastici, studiò all'Università La Sapienza ove ottenne il dottorato utroque iure il 13 settembre 1702 per poi venire ordinato sacerdote il 5 luglio 1705. Presidente della Camera Apostolica dall'8 dicembre 1705, divenne chierico di quella stessa Camera e presidente degli Archivi dal 6 agosto 1707. Ottenuto il titolo di duca di Ferentillo e Ajello e barone di Paduli, il 2 dicembre 1715 divenne presidente delle Acque e delle Ripe rimanendo in carica sino al 1730. Il 27 apr. 1717 veniva nominato presidente della Grascia. Ma le fatiche che comportava l'ufficio, in particolare la necessità di effettuare frequenti spostamenti fuori Roma per le questioni relative alla circolazione delle derrate alimentari ed alla loro esportazione, indussero presto il C., che fu sempre di salute cagionevole, a chiedere di essere sollevato dall'incarico. Clemente XI accettò le sue dimissioni e, il 29 genn. 1718, lo nominò uditore generale della Camera apostolica, conferendogli insieme la dignità di patriarca di Costantinopoli. Ricoprì, in seguito, altri importanti incarichi, tra cui quella di Maggiordomo Papale dal 1718 1l 1723. Il 24 marzo 1729 fu creato Cardinale. Nel giugno del 1731 decise di ritirarsi a vita privata. Mori a Roma nel suo palazzotto in piazza Quattro Fontane per un attacco di podagra il 12 gennaio 1743.

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