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Al colophon: In Bologna, per Clemente Maria Saffi, stampatore camerale, nel luglio del 1741.4°, pp. 107 con 5 grandi tavole, più volte ripiegate incise su rame. Qualche piccolo strappo alle tavole, in alcuni casi restaurato. Cartonato moderno, tassello in pergamena, con titolo calligrafico al piatto.
il corso d'acqua che prende vita dalla confluenza dei fiumi Ronco e Montone, viene chiamato FIUMI UNITI ed è lungo circa 12 km. Verso il 1260 circa il Ronco e dal 1320 circa il suo vicino Montone si strinsero intorno alle mura della città di Ravenna, circondandola rispettivamente a sud e a nord-ovest per poi riunirsi verso il mare Adriatico. I due corsi d'acqua esposero più volte Ravenna a rovinose esondazioni. Le più distruttive si verificarono nel 1636, 1651, 1693, 1700 e 1715. Per ovviare al problema fu costruita una chiusa lungo il Montone: la chiusa di San Marco, tuttora visibile, dalla quale si dipana un canale artificiale, scavato in direzione del Panfilio, che intercetta il corso del Ronco lungo l'attuale SS 67, dove tuttora è visibile la confluenza dei due fiumi. Tale opera ebbe notevoli ripercussioni sugli eventi della città di Ravenna: si ricorda ancora nella memoria dei cittadini che il ponte che attraversa il Montone deviato fu realizzato con assi di legno e così rimase fino a poco prima della seconda guerra mondiale. L'infrastruttura è tuttora nota come ponte assi mentre è ancora conservato come all'origine il Ponte Nuovo che fu realizzato alla cima del canale Panfilio laddove i due fiumi furono fatti confluire. Il nuovo porto canale, che sostituiva il Panfilio, venne realizzato più tardi, nel 1748 quando fu scavato il nuovo canale artificiale recuperando parte del letto abbandonato del Montone. L'infrastruttura oggi porta il nome del papa regnante all'epoca dei lavori (Clemente XII, al secolo Lorenzo Corsini, 1730-40), anche se è comunemente chiamato Candiano. Il cardinale Giulio Alberoni, che fu legato di Romagna dal 1735 al 1739, riuscì a far confluire il Ronco e il Montone nell'alveo del canale Panfilio, allontanandoli dalla città. La realizzazione dell'opera fu illustrata a splendide tinte dal Bellardi, segretario del cardinale in questo rarissimo "Ragguaglio storico".
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