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Books, Autographs & Prints

Thursday 25 November 2021 e Friday 26 November 2021, 03:00 PM • Rome

130

Agronomia - Re, Filippo

Elementi di agricoltura , 1798

Estimate

€ 100 - 200

Sold

€ 205

The price includes buyer's premium

Information

Parma, Stamperia Carmignani, 1798. In 8°. 2 voll. Esemplari in barbe, fregio ai frontespizi, leggera brunitura, lievi fioriture e qualche piccola macchia, lieve gora d'acqua ai primi fascicoli del II vol., brossura in cartoncino azzurro, lievi difetti. § Vasco, Giambattista, La felicità pubblica considerata nei coltivatori di terre proprie, Brescia, Giammaria Rizzardi, 1769. In 8°. Esemplare in barbe con qualche lievissima fioritura, legatura di epoca successiva in tessuto, titolo impresso in oro entro tassello rosso al dorso § Fierli, Gregorio, Della divisione dei beni dei contadini e di altre simili persone, Firenze, Stamperia Bonducciana, 1797. In 8°. Qualche fioritura, brossura di epoca successiva in cartoncino rigido. Tracce di firma di appartenenza al frontespizio.


Specialist Notes

Filippo Re (1763 - 1817).  Insigne agronomo e scienziato, di famiglia benestante, studiò presso il Collegio dei gesuiti a Ravenna e in seguito nel seminario di Reggio Emilia conseguendo il diploma in Scienze matematiche. Appassionato di botanica, si dedicò alle osservazioni e alle prime coltivazioni nei terreni di famiglia e soprattutto nel giardino del palazzo natale di via Fontanelli che fu per lui un vero laboratorio di osservazione, sperimentazione e classificazione per la coltivazione vivaistica. Fu docente nelle cattedre di agraria nelle università di Reggio Emilia, Bologna e Modena. Di ampia cultura e compenetrato di riformismo illuminista si contrappose ai “lunari” e a tutte le credenze popolari contadine. Si dedicò assiduamente allo studio dell’agricoltura che voleva fortemente agganciata alle peculiari condizioni delle varie regioni italiane. Diresse e coordinò un'importante inchiesta agronomica nazionale, pubblicata negli Annali dell'Agricoltura del Regno d’Italia dove venivano esaltate e valorizzate le differenze dell’agricoltura italiana.