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L’opera, di natura morale, fu iniziata nel 1354 e terminata nel 1366. E’ una specie di manuale diviso in 2 libri, che fu assai apprezzato nel Rinascimento, una sorta di guida che insegna la via migliore di comportarsi di fronte alla buona e alla cattiva sorte. E’ composto da una raccolta di brevi dialoghi scritti in prosa latina dal Petrarca tra entità allegoriche: prima il "Gaudio" e la "Ragione", poi il "Dolore" e la "Ragione". Tipografo intrigante e prolifico, Bernardino Stagnino intreccia il suo destino di stampatore con quello del ben più celebre nipote, Gabriele Giolito. Proprio con il 1536 ha inizio l'ultimo periodo di attività di Stagnino (1536-'42), seguito a ben 4 anni di pausa (1532-'35). Forse l'apporto di beni e investimenti da parte di Gabriele può aver determinato il picco di attività di Stagnino per questi anni. Quest'edizione si trova dunque a cavallo tra la produzione stagniniana, in diminuzione, e la crescente produzione giolitina e testimonia il gusto di quest'ultimo per i classici volgari; l'adozione di tale formato dimostra come la stampa veneziana avesse ormai assorbito pienamente il modello del tascabile, spingendolo alle estreme conseguenze in termini di nitidezza del carattere e dimensioni dello specchio di stampa. Graesse V, 235; Sander 5593.