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Il nome di Augusto Antonelli si lega al progetto dell'attuale Ponte Matteotti, ma anche ad altre realizzazioni architettoniche qui rappresentate da foto, progetti e documentazione varia, come la scuola di via Nino Bixio o i lavori di restauro dell'Oratorio Borrominiano. Il ponte fu realizzato per collegare il rione Prati al quartiere Flaminio e venne inaugurato il 21 aprile 1929, dopo circa 5 anni di lavori. Data la posizione del ponte, in asse col viale delle Milizie, in un primo momento si decise di denominarlo "ponte delle Milizie" ma poi si decise di chiamarlo "ponte del Littorio" in onore del regime. Nel giugno del 1945, dopo la caduta del Fascismo, la Giunta comunale su proposta della Commissione consultiva di toponomastica, deliberò di modificarne il nome in quello di ponte Matteotti, per ricordare la figura del deputato socialista rapito nelle vicinanze, presso lo Scalo de Pinedo, dove è situato anche il monumento a lui dedicato. Le fondazioni ad aria compressa del ponte furono affidate all'Impresa Vitali, per una spesa di 650.000 lire, mentre alla sopraelevazione pensò l'Impresa Allegri e la relativa spesa fu di 6.200.000 lire. Il ponte misura 138,60 metri di lunghezza per 20,1 di larghezza e dispone di tre arcate in muratura e tufo, con un rivestimento di laterizi alternati a fasce di travertino e ornato con il fascio e l'aquila romana, scolpiti dall'artista Oreste Giordano Michetti. L'archivio qui presentato si arricchisce di una serie di foto in cornice del ponte in costruzione, nonché di tutta una serie di progetti per concorsi alla realizzazione di opere spesso non realizzate.