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cm 26 x 20
30 copies, La Tartaruga gallery, Rome 1963
Proprio per la sua indistruttibilità, il simbolo può essere destinato ad un altro scopo, al di là della successione dei significati che è venuto via via assumendo. L’artista se ne impadronisce, lo adopera in un modo al quale non era stato destinato, lo riscatta. Simboli scaduti, significati divenuti troppo consueti per mantenere la loro validità di comunicazione, e simboli perfino di tragedia, di orrore, di liberazione, di odio, che non hanno più tragedia, orrore, liberazione e odio, acquistano una diversa dimensione figurale, si offrono ad una percezione che stabilisce una presenza. Tutto questo mi sembra esistere alla base della problematica pittorica di Franco Angeli. In lui si avverte la coscienza della possibilità di proposta di immagini in una dimensione che ne recupera la condizione e in una coincidenza di fare pittorico e di percezione.
Grinello Cunente