Questo ciclo di quattro dipinti dedicati ai moti del 1848-1849 a Venezia è stato probabilmente ideato sulla scorta delle celebrazioni per il cinquantenario dell'insurrezione, quindi intorno al 1898. A differenza dei pittori-soldato della generazione precedente, come ad esempio Girolamo Induno, Paggiaro non aveva partecipato in prima persona ai moti. Lungi dal togliere efficacia alle sue opere questa distanza temporale ed emotiva gli consente di focalizzarsi maggiormente sull’elemento narrativo. Così la concitazione dell'azione, animata da svariati personaggi, viene riportata nelle singole tele insieme con gli scorci cittadini e lagunari offuscati dal fumo dei cannoni e degli incendi. Il taglio diagonale delle quattro composizioni sfrutta la prospettiva per attirare anche visivamente il riguardante verso il centro dell'azione, contribuendo a rendere lo spettatore partecipe. In questo modo la natura episodica delle scene, che si rifanno ad episodi specifici e documentati, diviene testimonianza di quell’umano incrociarsi di Storia e storie.