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Numismatica

martedì 18 luglio 2023, ore 16:00 • Roma

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Impero Romano, ADRIANO, 117-138 d.C.

AUREO

Stima

€ 2.000 - 3.000

Lotto venduto

€ 2.440

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

125-128 d.C.,  D/ HADRIANVS AVGVSTVS, testa laureata a d., con tracce di paludamento sulla spalla s.,  R/ COS III, Adriano a cavallo a d. con lancia nella d., Zecca di Roma, Rif. bibl. R.I.C., 187d; Cohen, 414/Fr.40; Calicò, 1224;  Metallo: AV, gr. 7,12, Diam. 20,24 mm. BB
Si allegano: “Certificato di Qualità Bolaffi” n. 248 del 07/03/2018 (Numerazione / Catalogo Bolaffi n. 37); “Appendice Peritale al Certificato di Qualità Bolaffi” n. 248 del 07/03/2018”.

Provenienza

Bolaffi, Torino;collezione privata, Roma.

Note Specialistiche

Riportiamo di seguito un estratto dall’ “Appendice Peritale al Certificato di Qualità Bolaffi” n. 248 del 07/03/2018” allegata al presente lotto:
… La legenda comunica solo che Adriano, al momento della coniazione di questa moneta, aveva ricevuto la carica di console per tre volte; da ciò non si ricava alcuna indicazione precisa per la datazione dell’ emissione, poiché il consolato fu attribuito ad Adriano per la terza e ultima volta nel 119 d. C. e quindi la data della coniazione sarebbe compatibile con tutto il periodo che va da quell'anno al 138 d.C., data della sua morte. Tuttavia l'analisi dei ritratti monetali dell’ Imperatore indica che questa tipologia di ritratto è posteriore al 125 d.C., data del suo ritorno da un viaggio di quattro anni nelle province dell’Impero, mentre il titolo onorifico di Padre della Patria, assente dalla legenda, fu da lui accettato nel 128 d.C. e compare nella monetazione successiva. Di conseguenza la coniazione di questa moneta può essere fatta risalire all'intervallo fra le due date indicate. Quanto alla raffigurazione, si può solo osservare che in essa Adriano compare in atteggiamento guerriero, come se fosse all'assalto di un nemico, cosa che non trova riscontro nei motivi, del tutto pacifici, che lo spinsero ad affrontare il viaggio di quattro anni di cui si è detto in precedenza. L’ apparente contraddizione si spiega con il fatto che per i romani la guerra era la condizione normale dell' esistenza e dunque, se si doveva rappresentare l’ imperatore in viaggio, non lo si poteva che rappresentare come un comandante militare alla testa della sue truppe. …