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Milano, Alessandro Minuziano, 1503. In folio. Una silografia a piena pagina al verso del secondo foglio prelimare con la Virtù che sostiene 2 stemmi, l'uno dei Corio, l'altro degli Ascanio, due altre a piena pagina raffiguranti l'autore seduto allo scrittoio con nella mano destra una penna, ai suoi piedi un cagnolino, in basso i due versi del Dolcino «Bernardine tibi Insubres debere fatentur/ non minus ac magno Roma superba Tito» ed in alto i motti «È bello dopo il morire vivere anchora», «Amica veritas» e «Sustine et abstine», ed un'altra silografia a mezza pagina con la Virtù che sostiene lo stemma dei Corio a 2F3, alcuni aloni più intensi alle prime carte, lievi e sporadici nel resto del volume. Rinforzo al margine interno della carta con l'Autore alla scrivania, carta 2E2 parzialmente staccata, Legatura coeva in piena pergamena, dorso a cinque nervi con tassello in marocchino rosso, titolo e fregi in oro, tagli colorati, difetto alla cerniera esterna.
Prima tiratura della prima edizione.
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