Informazioni
Note Specialistiche
"...oggi di una sicura rarità. E' la prima edizione che uscisse nel formato di quarto, e la prima in cui si cercasse di ridurre il Decameron alla sua integrità" (Bacchi della Lega, 34)
Edizione molto stimata dal punto di vista filologico oltre che tipografico, è ricercata anche per la sua rarità. Costituì un notevole balzo in avanti nella qualità testuale, fu curata nel 1516 da Niccolò Delfino, che collazionò il testo dell'edizione mantovana del 1472, che a sua volta si rifaceva sostanzialmente alla princeps, con alcuni manoscritti quattrocenteschi. "Grazie al ritrovamento nel Vat. Chigiano L.VIII.304, f. 239rv di una lista, autografa di Bembo, di voci desunte dal Decameron, Vecce ha riscontrato che i rinvii numerici posti accanto ai passi boccacciani corrispondono alle carte di questa stampa" (cfr. Carlo Pulsoni). E dunque lo stesso Bembo si servì di questa edizione nelle sue Prose. Sull'edizione Delfino furono poi esemplate tutte le successive, a partire da quella data dagli eredi di Aldo (Venezia, 1522), che comprende anche le tre novelle pseudo boccaccesche, aggiunte all'opera per la prima volta dai Giunta nel 1516.