Questo sito web utilizza i cookie per poter offrire la migliore esperienza d'uso possibile. Le informazioni contenute nei cookie vengono memorizzate nel browser dell'utente e svolgono funzioni quali il riconoscimento dell'utente quando torna sul nostro sito web e l'aiuto al nostro team per capire quali sezioni del sito web sono più interessanti e utili per l'utente.
Napoli, Presso Antonio Settembre, 1788. In 8°, con una carta geografica del Molise e una tabella statistica ripiegata fuori testo. Legatura coeva in piena pergamena, cordoni, tassello, titolo e fregi in oro al dorso, cornice e grande "Fleuron" incisi a secco ai piatti, tagli colorati, qualche macchia e piccole mancanze. Edizione originale estremamente rara. Alone d'umidità al margine inferiore delle prime carte, lievi fioriture.
Il Viaggio per lo contado di Molise acquista, nel contesto di una vita contro corrente del Longano, un significato particolare. Pubblicato una prima volta nel 1788, venne riscritto in gran parte nel 1796 (ma edito solo nel 1960), quando ormai dopo gli eventi rivoluzionari era venuta meno la fiducia nella possibilità di seguire la via moderata delle riforme per ottenere provvedimenti e risultati significativi sul piano sociale e politico attraverso la collaborazione dei principi. Il L. immaginava nel Sannio un luogo chiamato Filopoli, un'utopica società perfetta e democratica in cui Montesquieu stesso, scriveva, avrebbe voluto soggiornare e scrivere. Era il luogo in cui veniva armonizzato il rapporto tra città e contado, e L. vi rivelava ancor più la sua militanza massonica (quella più recente, risalente forse al 1786 e alla fondazione a Napoli della loggia degli Illuminati a opera di Friedrich Münter) ed esaltava il mito del popolo sannita, attaccato alla patria e amante della libertà. La costituzione stessa di Filopoli prevedeva l'uguaglianza perfetta dei beni, dei diritti e dei doveri, di fronte a una religione civile senza Chiesa e senza poteri, conservata da sacerdoti scelti fra i più illuminati e benevoli padri di famiglia.
Per richiedere un condition report contattare libriestampe@finarte.it
Il dipartimento fornirà un rapporto generale sullo stato del bene sopra descritto. Si ricorda però che quanto dichiarato da Finarte rispetto allo stato di conservazione dei beni corrisponde unicamente a un parere qualificato e che i nostri esperti non sono restauratori professionisti.
Per una relazione dettagliata consigliamo quindi di rivolgersi a un restauratore di vostra fiducia. Si consiglia ai potenziali acquirenti di ispezionare ogni lotto per accertarsi delle condizioni durante le giornate di esposizione come indicato in catalogo.
317
318
319
320
322
324
325
326
327