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Libri, Autografi e Stampe

giovedì 04 luglio 2024 e venerdì 05 luglio 2024, ore 10:30 • Roma

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Alighieri, Dante

(Firenze 1265 - Ravenna 1321)

La Commedia, 1477

Stima

€ 45.000 - 50.000

Lotto venduto

€ 58.050

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

[Venezia], Vindelinus de Spira, 1477. In 2°. 328 x 230 mm. Testo su due colonne di 49 linee in carattere gotico 90G, spazi per capilettera in taluni casi disegnate an inchiostro rosso, piccolo strappo al margine superiore di c.KK4, ESEMPLARE PERFETTO, legatura in piena pelle scura del sec.XIX con impressioni a secco.

Note Specialistiche

La prima edizione della Commedia con commento e la prima a contenere la Vita di Dante di Boccaccio, una delle fonti biografiche dantesche più importanti arrivate ai giorni nostri. Pubblicata solo cinque anni dopo la princeps (Foligno, 1472), fu realizzata da Cristoforo Berardi da Pesaro e stampata da Vindelino de Spira a Venezia.
Con l'espressione Vindelina i bibliografi definiscono questa prima edizione accompagnata da commento della Commedia stampata a Venezia nel 1477 dal tipografo Vindelino da Spira. Il commento è falsamente attribuito a Benvenuto da Imola (1330-1388). Il testo dantesco è seguito dai due capitoli di Bosone da Gubbio (nato sul finire del sec. XIII) e di Iacopo Alighieri (figlio minore di Dante, nato sul finire del sec. XIII) che si trovano spesso insieme sia nei manoscritti sia nelle stampe. Mentre Iacopo si concentra sulla struttura del poema, Bosone ne espone il significato allegorico.Il testo della Commedia è preceduto dalla Vita di Dante, scritta da Boccaccio e seguito dal Credo attribuito a Dante. Il curatore dell'edizione è il pesarese Cristoforo Beraldi (attivo nel sec. XV). Il fatto che il commento fosse in lingua italiana indusse gli studiosi a ritenerlo una traduzione ad opera del Beraldi del commento latino di Benvenuto da Imola. Successivamente venne considerato opera autonoma del Beraldi stesso ed infine fu riconosciuto per quello di Iacomo Della Lana (post 1278-post 1358), primo commentatore a stampa del testo dantesco, fortemente alterato nella parte iniziale. La finzione si dovette probabilmente al fatto che la nomea di Benvenuto da Imola era tale da favorire in quegli anni il successo dell'edizione.
Mambelli 7: «curata nella esecuzione tipografica[...]. Il commento, falsamente attribuito a Benvenuto da Imola, è anonimo ma è opera di Iacopo della Lana, mentre il Benvenuto da Imola scrisse, come è noto, le sue chiose in latino nel 1376, e queste, che credevansi tradotte da incerto in volgare, sono affatto diverse dalle chiose latine del Rambaldi prodotte dal Muratori in Antiquitates italicae medii aevi»
GW 7964; BMC V, 248; IGI 358; Goff D, 27; De Batines I, pp. 23-29; Mambelli, 7; Gamba, 382.

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