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Libri, Autografi e Stampe

venerdì 15 dicembre 2023, ore 11:00 • Roma

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Vincenzo Buonanni

Discorso di Vincentzio [!] Buonanni sopra la prima cantica del diuinissimo theologo Dante d'Alighieri del bello nobilissimo fiorentino intitolata Commedia, 1572

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€ 800 - 1.200

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Informazioni

Firenze, nella stamperia di Bartolomeo Sermartelli, 1572. In 4°. Marca al frontespizio raffigurante una tartaruga che tiene sul guscio una vela con giglio fiorentino, in cornice figurata con motto Festina lente, marginali fioriture, legatura coeva in pergamena floscia, 

Note Specialistiche

Unica non comune edizione.
Membro dell Accademia fiorentina, Bonanni fu in relazione con altri letterati fiorentini, primo fra i quali il Grazzini. Insieme a Varchi, Gelli e Giambullari, e allo stesso Grazzini fece parte dei Riformatori della lingua fiorentina. "Nel 1572 il nobile fiorentino Vincenzo Buonanni pubblica un commento all’Inferno come prima tappa del progetto di un commento integrale del poema di Dante, destinato però a fermarsi a questo Discorso sopra la prima cantica della ‘Commedia’. Le ragioni di tale incompiutezza sono ancora oggi sconosciute, così come l’intera vicenda biografica dello scrittore. Uno dei pochi dati sicuri è l’appartenenza del Buonanni all’Accademia Fiorentina, cioè all’istituzione culturale, voluta direttamente dalla Signoria Medicea, che a partire dalla metà del Cinquecento ha il compito di promuovere gli studi sull’opera di Dante. Nelle pubbliche letture dedicate ai versi del Poeta troviamo l’origine del volume del Buonanni, che si distingue dagli altri accademici per due particolarità: una, puramente ortografica, e una, più ampia, di tipo storico. Buonanni propone infatti una sua riforma linguistica, invitando a distinguere la zeta sorda e aspra, come tz, dalla zeta dolce, conservata come z; inoltre fin dal Proemio, che precede il vero e proprio commento ai canti dell’Inferno, egli mostra la sua adesione ai princìpi dell’ormai imperante Controriforma, cui si piega per profonda convinzione. Procedendo nel volume, ai singoli canti seguono un insieme di note esplicative, con cui il commentatore spiega i versi dell’Inferno, dimostrando l’ampiezza delle proprie conoscenze, dalla letteratura alla storia, dalla filosofia alla religione, dalla linguistica alla filologia e al recupero degli antichi codici danteschi." (dall'edizione Salerno a cura di Stefano Pavarini).



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