Informazioni
Note Specialistiche
E’ noto che la vera rivoluzione poetica operata da d’Annunzio sia stata quella di scardinare la lingua e il verso per forzarli verso risultati mirabolanti, inauditi, espressivi al massimo livello. Alcyone rappresenta il massimo esempio dello sforzo mitopoietico, sinestetico e simbolista del d’Annunzio più maturo.
Undulna è una delle invenzioni mitopoietiche scaturite dalla fantasia dannunziana, la trasfigurazione antropoforma nata dalla fusione tra Onda e Duna. Ma affidiamoci alla parole di una studiosa della lirica dannunziana:
"(...) Ancora più suggestiva è la metamorfosi di Undulna, l’onda che traccia le sue danze sulla spiaggia, che diviene divinità marina, specchio della bellezza settembrina dell’estate, sulla quale si chiude il diario alcionio,come preannuncia il poeta nella lirica che precede il testo eponimo (…)
La lirica rappresenta lo sviluppo di un nucleo tematico conservato nel ms. 424, («Undulna – Legge i segni dell’onda come musica scritta»), e nel ms. 425 («Undulna – la dea che presiede alle curve delle onde su la sabbia – che guida le linee segnate dall'onda su la sabbia della riva») e costituisce il più compiuto esempio di mitopoiesi nella trama di Alcyone,secondo quanto il poeta stesso riconobbe, definendo Undulna «La mia vera creatura alcionia». Divinità nata dalla trasformazione dell’onda, reca i segni del mutamento in una configurazione in cui perdura l’elemento acquoreo e domina la leggerezza danzante dei segni tracciati sulla sabbia (…)
Nella figura di Undulna, ultima divinità alcionia, si confondono lo sguardo e la voce di d’Annunzio, che in questa creazione è ancora una volta allievo di Ovidio nell'utilizzarne l’ideazione poetica per un’invenzione del tutto originale (...). (Maria Belponer, L’eredità di Ovidio in Giovanni Pascoli e Gabriele d’Annunzio, in "Archivio d’Annunzio",Vol. 6 – Ottobre 2019, pp.67-84).
Il presente esemplare è probabilmente una bella copia prodotta per la stampa, giuste le indicazioni sulla forma del titolo delle liriche di sicura destinazione tipografica. Reca dunque la redazione finale della poesia.