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Libri, Autografi e Stampe

martedì 20 giugno 2023 e mercoledì 21 giugno 2023, ore 15:00 • Roma

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Leti, Gregorio

Vita del Catolico Re Filippo II Monarca delle Spagne. Scritta anzi raccolta di quanto sin'hora s'è pubblicato dalle penne di tanti differenti Auttori, espurgata al possibile dell'altrui passioni e ridotta in un'ordine alfabetico, 1679

Stima

€ 100 - 200

Lotto venduto

€ 194

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Coligni (ma Ginevra), per Giovanni Antonio Chouet, 1679. In 4°, voll. 2, antiporta incisa su rame con i ritratti di Carlo V e Filippo II, in medaglione, racchiusi in cornice allegorica, pp. (66)-598-(48); (40)-640-(40, ultima bianca). Legatura coeva in piena pelle, dorso a sei scomparti fregiato in oro, tagli colorati.

Note Specialistiche

Gregorio Leti (Milano, 29 maggio 1630 – Amsterdam, 1701) letterato italiano. Trascorse i primi anni della giovinezza a Cosenza studiando presso i gesuiti. Mortogli il padre nel 1639, uno zio ecclesiastico lo ospitò a Roma nel 1644. Nel 1646 si trasferì prima a Venezia dove strinse una duratura amicizia col Brusoni e poi a Torino ed è in questi anni che probabilmente iniziò la sua carriera di scrittore. Lasciò poi l'Italia per trasferirsi a Ginevra dove, nel 1660, sposò la figlia di un medico ginevrino (Antoine Guérin) e aderì al calvinismo.  A Ginevra, Leti; ottenne un primo notevole successo con il romanzo galante L'amore di Carlo Gonzaga duca di Mantoa e della contessa Margarita della Rovere, edito a nome di Giulio Capocoda (Ragosa 1666), e ancora di più con la Vita di donna Olimpia Maldachini (Cosmopoli [ma Ginevra] 1666); a nome dell'abate Gualdi fu la Vita di Sisto V (Losanna [ma Ginevra] 1669), uscita con l'indicazione del nome in anagramma "Geltio Rogeri, ad istanza di Gregorio Leti", a garantire la notorietà del L. come scrittore. L'opera ebbe un notevole successo misurabile, anche, sulla base delle traduzioni, degli ampliamenti e ripubblicazioni protrattesi fino a Ottocento inoltrato. Contribuì, oltre l'interesse ancora vivo per il pontefice e la narrazione da romanzo picaresco, non priva di richiami boccacceschi, che ben incontrava il gusto dei contemporanei. L'opera piacque a Pierre Bayle, entusiasmò madame de Sévigné e guadagnò gli elogi di Emanuele Tesauro. A essa seguì la Vita del catolico re Filippo II monarca delle Spagne (Coligny [ma Ginevra] 1679), pubblicata a nome del L. con l'appellativo di "Resuscitato", del quale egli stesso si era fregiato dopo essere sopravvissuto a una grave malattia. Questa voluminosa biografia segnò la fine del periodo ginevrino, favorendo la condanna protestante, dopo quella cattolica del 1671, che avrebbe allontanato definitivamente il Leti dalla città. L'accusa più grave e determinante fu quella del pastore della Chiesa francese e italiana Benedetto Calandrini, che, in accordo con i ministri Turrettini e Burlamacchi, denunciò l'opera come ingiuriosa nei confronti della religione riformata e della città di Ginevra. L'imputazione si estese rapidamente anche ad altri lavori pubblicati in precedenza e sottoposto a procedimento penale, nonostante avesse ribadito al Consiglio cittadino la sua devozione alla Repubblica fu costretto, nell'agosto del 1679, ad abbandonare la città.

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