Stima
€ 300 - 500
Lotto venduto
€ 426
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Note Specialistiche
"Aveva così inizio il lungo e tormentato periodo dello scisma d'Occidente che si concluderà solo trentanove anni più tardi. Il Regno di Napoli ebbe un ruolo senza dubbio di rilievo, per il sostegno fornito alla seconda obbedienza, successivamente lo avrà soprattutto per la formazione di clan familiari che nell'appoggiare U. ben presto finiranno per imporsi a lui. Tale meccanismo fu innescato dalla necessità del papa romano di creare ex novo la propria Curia. Insieme ai cardinali era infatti passata al seguito di Clemente anche la quasi totalità del personale della Camera apostolica, per lo più francese. U. si trovava così a dover riorganizzare non solo il Collegio cardinalizio ma soprattutto un corpo di funzionari di grande efficienza e preparazione come quello della Curia avignonese. Mettendo quindi da parte il rigore morale, che gli aveva impedito di avere inclinazioni nepotiste - tanto da venire magnificato come il migliore papa da più di cento anni -, si trovò nella condizione di doversi appoggiare ai propri concittadini e parenti. Il 17 settembre del 1378 U. nominava i primi venticinque nuovi cardinali, di cui sette erano di Napoli; nella seconda designazione (1381) di sei cardinali, la metà era napoletana; successivamente (1382-1385) due su tre porporati provenivano da Napoli ed infine, nel 1384, cinque furono i napoletani su nove eletti, fra cui due suoi parenti, Marino Vulcano e Rinaldo Brancaccio. L'obiettivo politico di U. fu duplice: ristabilire l'autorità papale su quei territori che, per la lunga assenza dei pontefici da Roma, si erano resi quasi indipendenti, e mantenere sotto controllo il Regno di Napoli. (...)" (Treccani, Enciclopedia dei Papi, sub vocis).