Precedente / Successivo

Libri, Autografi e Stampe

giovedì 09 marzo 2023 e venerdì 10 marzo 2023, ore 15:00 • Roma

4

Arboro di frutti della Fortuna, 1540

Stima

€ 8.000 - 10.000

Lotto venduto

€ 10.170

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

xilografia
Grande xilografia di due fogli giustapposti, 710 x 520 mm., I stato su tre, 1540 post - 1550 ante, restauri ai margini, entro cornice moderna in legno dipinto verde. Al retro cartiglio con scheda della Libreria "La Bibliofila" di Milano.

Note Specialistiche

RARA INCISIONE POPOLARE VENEZIANA.
"Questa grande xilografia è ricavata da due matrici lignee conservate nel Fondo Soliani delle Gallerie Estensi di Modena. Le matrici erano di proprietà del mercante milanese Pietro Barelli. Il figlio Napoleone vendette queste e altre matrici xilografiche nel 1887 ad Adolfo Venturi quando egli ricomprò la collezione modenese Soliani che per un certo lasso di tempo fu di proprietà Barelli (nn. inv. 6528 e 6529; ALU.0054-M).Il British Museum di Londra conserva un'impressione della grande stampa, oggetto di questa scheda, precedente allo stato attuale delle matrici. La stampa è stata tirata quando i legni erano più integri e non erano ancora presenti due firme diverse che compaiono rispettivamente: in un frammento conservato alla Biblioteca dell'Archiginnasio (iscrizione:1550 MG?, ALU.0054.3); nella matrice conservata alle Gallerie Estensi.Sono noti quindi tre stati di questa stampa, il primo privo di iscrizioni oltre a quella di titolazione, il secondo reca in basso a destra il monogramma apocrifo “1550 MG”, il terzo non presenta traccia di questo monogramma, ma in basso a sinistra l'iscrizione apocrifa “DOMINICUS CAMPAGNOLA MDXVII”. Quest'ultima iscrizione fu forse intagliata dal mercante di stampe milanese Pietro Barelli che nel XIX secolo, per alcuni anni, possedette le matrici (si veda ALU.0054-M). L'esemplare del British Museum è il più antico noto.
La Fortuna bendata, vestita solo da un drappo svolazzante come i suoi capelli, siede su un globo conficcato sulla cima di un albero frondoso. Nelle mani stringe due lunghi rastrelli con i quali fa cadere a caso i ‘frutti' dolci e amari del destino, dei quali l'albero è carico.Ai piedi dell'albero un'umanità varia e scomposta accoglie i frutti distribuiti dalla Fortuna. Alcune scene paradossali – come un asino oppresso dal peso di un sacco di denaro e un re che incorona un prigioniero malconcio- evocano i mondi alla rovescia del carnevale. Sullo sfondo navi che veleggiano e affondano, città fiorenti e in fiamme.Il tipografo veneziano Francesco Vieceri (o Vicceri), nel XVII secolo, possedeva stampe con la stessa targa presente in questa xilografia. Non possiamo quindi essere certi che sia stato Pietro Barelli a fare questa interpolazione. Uscì dalla bottega del Vieceri anche una tiratura tarda del grande Martirio dei diecimila martiri sul Monte Ararat (ALU.0201.1, .2), la xilografia incisa da Lucantonio degli Uberti alla fine del secondo decennio, che poté forse rappresentare una fonte di ispirazione per l'inventore di questa stampa e la sua umanità brulicante intorno all'Albero della Fortuna. I contenuti stilistici e iconografici dell'opera dovrebbero collocarla cronologicamente entro la meta del Cinquecento. Qualche eco stilistico si rintraccia anche nel frontespizio su disegno di Baldassarre Peruzzi del libro divinatorio Triompho di Fortuna di Sigismondo Fanti, pubblicato a Venezia nel 1527, dove il papa è seduto sul mondo e l'astronomo sovrintende la scena." (Fondazione Giorgio Cini, Atlante delle Xilografie italiane del Rinascimento, on line).Di questo stato si conoscono solo altri due esemplari al mondo: alla British Library di Londra (Collezione William Russell Lugt 2648) e a Cambridge (Harvard Art Museums/Fogg Museum, n. inv. 3.1989). Gli altri sette esemplari noti o sono di stati diversi o, perlopiù, presentano un solo foglio dei due. 

Contatta il dipartimento