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Libri, Autografi e Stampe

martedì 06 dicembre 2022 e mercoledì 07 dicembre 2022, ore 15:00 • Roma

518

Futurismo - Cangiullo, Francesco

Caffè concerto. Alfabeto a sorpresa. , 1919

Stima

€ 500 - 700

Lotto venduto

€ 896

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

Milano, Edizioni futuriste di "Poesia", (Stab. Luigi Pierro & Figlio), (1919).In 8°, pp. 48 non numerate. Brossura editoriale, copertina disegnata dall'autore. Lievi difetti. 

Note Specialistiche

Edizione originale interamente figurata e parolibera, stampata su carta di diversi colori.  Libro composto come fosse una serata di varietà, con corredo introduttivo di finti manifesti pubblicitari, programma scandito in prima e seconda parte per un totale di 16 momenti, disegnati tramite uno spregiudicato paroliberismo, in cui le lettere sono distorte a tratteggiare figure e profili. Cfr. Salaris, Storia, p. 106; Hulten, Futurismo & futurismi, p. 439; Cammarota, Futurismo, 76.14. Francesco Cangiullo (Napoli, 1884 - Livorno, 1977) aderì al movimento futurista, di cui divenne uno dei maggiori esponenti, nel 1905, in occasione di una "serata" al Mercadante organizzata per l'arrivo di Marinetti, Palazzeschi, Altomare, Mazza e dei pittori Boccioni, Carrà e Russolo. Ideatore di sperimentazioni parolibere, dinamiche visive e sonore (dalle lettere umanizzate all'alfabeto a sorpresa), pubblicò la sua prima opera futurista "Le Cocottesche" nel 1912, cui seguirono Caffè Concerto (1919), Poesia Pentagrammata (1923) e la collaborazione con la rivista "Lacerba" futurista (1913 - 1915). Cangiullo firmò con Marinetti il "Manifesto del teatro della sorpresa" (rivista "Il futurismo" gennaio 1922) il cui progetto tentò di realizzare e diffondere durante la tournée con la compagnia teatrale di R. De Angelis. Queste esperienze furono poi rievocate nel volume "Novelle del varietà" (1938). Il graduale ritorno a una poesia più tradizionale e il lento distacco dal futurismo furono narrati in due delle sue ultime opere "Serate futuriste" (1930) e "Poesia innamorata" (1943), sintesi della sua produzione poetica dopo il 1919.

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