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Note Specialistiche
Ampio corpus manoscritto di oltre 500 componimenti poetici (una mano moderna ne indica 520), che iniziano dal proemiale Sonetto a pg.1, "Mi dedico ste mie composizion...", e si conclude a p.530 con l'Epitaffio in morte dell'autor, "Baffum. Qui in penetrandis, celebrandisque...". In mezzo tutto il repertorio virtuosistico del celebre cantore della Mona.
Incomprensioni e pregiudizi hanno da sempre offuscato la memoria letteraria di Giorgio Baffo, il più grande poeta priapico secondo il giudizio di un esaltato Apollinaire che solo Pasolini recuperò nel Novecento (Ormai soltanto la poesia ha diritto di innocenza, Il Tempo, 1 novembre 1974).. Lui, e un inaspettato Piero Chiara, curatore dell'unica edizione moderna uscita nel 2017 per i tipi di SE. I suoi contemporanei lo adorarono, in primis Casanova che lo giudicò "poeta nel più lubrico dei generi", ma "grande senza pari". Dialettale per una scelta di verità e autenticità assoluta, di recente è stato accompagnato nel giudizio a Porta e Belli.
Il presente codice si rivela come una interessante scoperta; probabilmente proviene dalla stessa famiglia Baffo per il ramo Querini (la madre era una Querini), di sicuro l'autografo al contropiatto testimonia una provenienza molto vicina all'autore. I suoi versi venivano vergati su semplici fogli sciolti, conservati in tasca, o addirittura trascritti dalla sua viva voce ad opera degli amici, che così ne salveranno e tramanderanno memoria. La presenza di innumerevoli correzioni nel testo, spesso attuate applicando dei foglietti al testo sottostante, denotano una volontà filologicamente matura che forse potrebbe ascriversi ad un curatore editoriale: gli stesso componimenti presentano delle numerazioni di riferimento, per cui forse la presente copia venne utilizzata come testo base di un'edizione a stampa. Di qui il suo alto livello di affidabilità testuale.
Un manoscritto tutto da studiare.