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Parigi, De Plon et Nourrit, 1927. In 8°. Tavola in antiporta, 1 carta geografica ripiegata in fine, diverse illustrazioni nel testo, brunitura uniforme, legatura in mezzo marocchino con angoli, autore e titolo impressi in oro al dorso, lievi difetti. Timbro di appartenenza alla carta di guardia. § Insieme nel lotto Foucaux, P. E., Grammaire de la langue tibétaine, Parigi, Imprimerie Imperiale, 1858. In 8°. Legatura in cartoncino, tracce di muffa e Hedin, Sven, Trans- Hilamaja. Scoperte ed avventure nel Tibet, Milano, Treves, 1910. In 8°. (solo vol II).
Fin da adolescente la scrittrice esploratrice e orientalista francese Alexandra David-Néel (Saint-Mandé, 1868 – Digne, 1969), difese le sue scelte personali dimostrando il suo senso di ribellione ai modelli sociali contemporanei e rivelando il suo carattere sempre assetato di novità e viaggi. Fu la prima donna occidentale a penetrare nel Tibet a quel tempo sconosciuto e interdetto agli stranieri e vi rimase per circa 10 anni isolandosi in monasteri del tutto inaccessibili. Approfondì gli studi sui culti e sulla vita religiosa del buddismo tibetano raccogliendo una notevole mole di documentazioni e osservazioni. Nel 1924 riuscì a giungere a Lhasa, dopo otto mesi di marcia assumendo la parvenza di “ Khadoma”, un particolare spirito tibetano femminile capace di proteggere dalle sventure della vita: viaggiò pertanto senza pericoli ben accolta dalla gente del luogo. La sua lunga incredibile e affascinante vita di esploratrice, orientalista, antropologa (morì all’età di 101 anni) ha ispirato numerosi documentari, film e spettacoli teatrali.
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