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Saverio della Gatta (1758 - 1828), fu un pittore attivo nel napoletano tra il sec. XVIII e i primi decenni del XIX. Sono del 1777 le prime notizie su di lui, quando risulta allievo di Giacomo Cestaro nell'accademia del disegno di Napoli. E' di due anni dopo la sua prima opera nota: una "Veduta del Vesuvio", che, incisa in rame, figura insieme con tre altre tavole (incise su disegni di A. D'Anna e di P. Fabris), nel volume di G. De Bottis, Ragionamento istorico intorno all'eruzione del Vesuvio... (Napoli 1779). Nel dicembre 1782 il D. fu scelto, col D'Anna, per l'incarico reale di un viaggio: doveva, ritrarre i costumi popolari delle diverse province del regno, da utilizzare per un servizio in porcellana della Real Fabbrica di Napoli, ma lo sostituirà A. Berotti. Nel 1794 fu a Roma: risale a questo soggiorno un acquerello, Paesani e animali vicino alla tomba di Cecilia Metella a Roma. Si distinse nella ripresa di aspetti tipici della vita e del paesaggio partenopeo che riportò in raffinati acquarelli e in gouaches, nei modi di Ph. Hackeried e di P-J. Volaire. Un discreto successo ottenne presso committenti stranieri. La sua firma reca talora il nome di battesimo tradotto in francese, Xavier. Tra le gouaches più antiche è una "Veduta di Napoli da Posillipo", recante sul passepartout originale l'iscrizione "Xav. Gatta /1785"; la gouache è riproduzione quasi fedele di una veduta di Pietro Fabris del Fabris fu per il Della Gatta un punto di riferimento costante. Fonte inesauribile di ispirazione la sua Raccolta di varii vestimenti ed arti del Regno di Napoli (1773), cui spesso l'artista attinse per la produzione di costumi. Quando non esibisce vedute o scene di genere, l'opera è documento di interesse storico; così le due gouaches che si conservano nel Museo nazionale di S. Martino a Napoli, raffiguranti la "Battaglia tra la flotta inglese e la flotta della Repubblica partenopea nel canale di Procida", firmate e datate 1800. Il ritorno di Ferdinando dalla Sicilia è ancora il soggetto di una tempera firmata "Sav. Della Gatta P." e datata 1802. Nessuna delle opere del pittore è datata oltre il 1827, ciò che fa pensare che la sua morte sia avvenuta da lì a poco.