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Libri, Autografi e Stampe

lunedì 10 dicembre 2018 e martedì 11 dicembre 2018, ore 10:30 • Roma

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Nunziature Apostoliche

Registri di Lettere della Legazione di Francia, della Nunziatura di Fiandra e di Francia , 1589

Stima

€ 5.000 - 7.000

Lotto venduto

€ 7.500

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Informazioni

Vasto insieme di corrispondenze relative allo Stato Pontificio, provenienti da diverse Nunziature e Legazioni, di diversi periodi, raccolte in 4 grandi volumi in piena pergamena coevi, con iscrizioni al dorso. La scrittura ha in alcuni casi corroso per acidità la carta, per cui taluni documenti risultano parzialmente leggibili.
Lo Stato Pontificio è noto sia il modello politico, amministrativo e funzionale di tutti gli Stati Moderni, a partire dalla metà del XVI sec. La documentazione qui raccolta offre uno sguardo sulla politica estera della Santa Sede tra la fine del XVI sec. e i primi decenni del XVII. Il primo volume è un Registro delle Lettere della Legatione di Francia à Mons. Ill.mo Montalto ovvero sia il Cardinal Alessandro Damascetti Peretti (Roma 1571-1623), nominato Cardinale ad appena 14 anni da papa Paolo V, Segretario di Stato e nipote di papa Sisto V. Nominato Legato a Bologna il 26 ottobre 1587, divenne Vice-Cancelliere di Santa Romana Chiesa dal 13 marzo 1589 sino al giorno della sua morte. Le lettere in questione, qui in copia, occupano 210 cc. di un volume in folio, 318 x 220 mm., e vanno dal 12 ottobre 1589 al 15 settembre 1590, tutte indirizzate a Montalto da Parigi. In Francia era legato pontificio il Cardinal Enrico Caetani, inviato nel 1589 a Parigi da papa Sisto V a capo della legazione pontificia dopo l'uccisione del re Enrico III di Francia per difendere la Chiesa durante la guerra civile tra cattolici e ugonotti; l'accompagnava il cardinale gesuita Roberto Bellarmino, teologo di fama. Le diffuse bruniture non impediscono di leggere con chiarezza le lettere, vergate in bella mano da un cancelliere. Il secondo volume contiene il Registro di Lettere Volgari Anno 1623, provenienti dalla Nunciatura di Fiandra, come si legge alle prime carte e al dorso del corposo volume, che consta di 524 cc. I termini cronologici vanno dal 13 maggio 1623, la prima lettera inviata da Bruxelles al Card.Ludovisi, sino all'ultima, datata 23 luglio 1624 e indirizzata sempre da Bruxelles al Vescovo di Gravina e nunzio apostolico in Spagna. Anche in questo caso si tratta di un fedele copialettere dal prezioso valore documentario; nunzio apostolico nelle Fiandre era il Cardinal Gianfrancesco Guidi di Bagno, che ricoprì l'incarico dal 1621 al 1627, per poi trasferirsi a Parigi a dirigere la nunziatura francese. Il terzo volume contiene le Lettere al Nunzio di Francia e relative raccomandazioni, tutte raccolte in un grande in folio di 833 carte vergate da mani diverse, datate tra il 1627 e il 1637. Si tratta di lettere originali e copie, vergate da grafie diverse, alcune con inchiostro ormai ossidato ma pur sempre leggibile. L'insieme è davvero poderoso e si può così suddividere: Istruzioni e raccomandazioni al nuovo Nunzio apostolico a Parigi per l'anno 1627 (si trattava del Cardinal Gianfrancesco Guidi di Bagno), che si estendono su 88 pagine con al centro un timbro, a c.30r, a secco dei Barberini; 265 missive con firma cardinalizia; 59 missive con firma e timbro a secco di Cardinali; una missiva con timbro a secco della Sacra Inquisizione; una missiva con timbro a secco del Granduca dell'Etruria; 50 missive cifrate. Il tutto per un totale di 376 lettere indirizzate dal Nunzio, recanti ben 61 timbri a secco di varie famiglie romane: Barberini, Ludovisi, Magalotti, Colonna, Zacchia, Borghese, Millino etc. Il nunzio entrò a Parigi il 12 apr. 1627. Come i suoi predecessori, il Guidi installò la sua residenza nell'hôtel de Cluny. Le dettagliate istruzioni per il nuovo nunzio giunsero da Roma solo in maggio, anche se il presente documento le data al marzo 1627. "Degno di nota è che vi era allegato un documento a parte, nel quale veniva consigliato al G. di continuare ad attenersi, nei limiti del possibile, alle consuetudini francesi e di ribadire la concordanza degli interessi pontifici e francesi nelle questioni ecclesiastiche così come pure nei principi della politica europea. Nel primo anno della nunziatura il Guidi dovette affrontare una situazione del tutto inattesa, perché Luigi XIII si ammalò in maniera così grave che si prospettò l'ipotesi della sua morte e dell'ascesa al potere del fratello Gastone. Dato che il destino politico di Richelieu in questa contingenza divenne incerto, sembrò necessario prepararsi a collaborare con altri partiti della corte. Ulteriori complicazioni si produssero dopo che la crisi fu superata. Le vicende della politica francese all'interno e all'estero richiesero spesso al Guidi lunghi e faticosi viaggi al seguito della corte(...) Dati gli eventi bellici che travagliavano l'Europa, le relazioni del Guidi dalla Francia trattano soprattutto le vicende delle spedizioni contro gli ugonotti e della guerra per la successione del Ducato di Mantova. Lasciano però intravedere, al di là dell'impegno diplomatico, la capacità del Guidi di intrattenere con intelligenza e amabilità buone relazioni con personalità della cerchia della corte, con gli altri diplomatici e soprattutto con Richelieu. Ciò significò un grosso vantaggio, perché il papa, nonostante un atteggiamento fondamentalmente favorevole, in molte occasioni si oppose alle richieste del ministro di Luigi XIII." (da DBI, sub vocis). Il quarto volume contiene un Registro 2do di tutte le lettere scifrate venute da Roma e d'altre parti dirette a Mons. Arcivescovo di Patrasso, Vescovo di Cervia Nuntio di N.S. Papa Urb.VIII appresso la Maestà Cristianissima. 1628. Vasto insieme di lettere distribuite su 167 carte, dal 2 maggio 1628 al 15 ottobre 1628, tutte indirizzate al Nunzio parigino, ovvero il Cardinale Cardinal Gianfrancesco Guidi di Bagno, in carica in Francia dal 1627 al 1630. Interesse estremo rivestono queste lettere scifrate, ovvero decifrate, proprio in quanto ritenute riservate e dunque da celare dietro un raffinato sistema crittografico. Un insieme tutto da studiare, lo spaccato vivo e reale della realpolitik pontificia in una fase delicata quale quella del Pontificato di Urbano VIII Barberini. Egli svolse il suo pontificato al tempo della Guerra dei Trent'anni (1618-1648) e considerò come sua missione quella di riportare la pace tra i regnanti europei. La sua politica estera fu orientata a sostenere la Francia al fine di evitare che la rivale Austria diventasse troppo potente. E il pontefice riuscì a tener fuori dal conflitto i territori italiani.

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