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Raro numero straordinario di una rivista specializzata in altro, dedicato ad uno dei film più sconvolgenti di Pasolini. Salò o le 120 giornate di Sodoma uscì nel 1975, a poche settimane dall'oscuro omicidio del regista, e spesso considerato sbrigativamente il disperato testamento poetico di Pier Paolo Pasolini, "Salò o le 120 giornate di Sodoma è un'opera cristallina, strutturalmente complessa, fondata su un realismo allegorico dove la presunta oggettività della rappresentazione attinge a una tale quantità di citazioni e riferimenti diretti e indiretti a altre forme espressive (pittura, musica, letteratura, finanche filosofia) da raggiungere sovente uno spessore metatestuale.(...) Il progetto di Pasolini fu quello di mettere in corto circuito la retorica del mezzo cinematografico attraverso sé stesso: fornendo concretezza corporea alle fredde descrizioni verbali del romanzo, rendendo la strage gesto quotidiano e normalizzato, trasformando il cinema da sogno a occhi aperti in incubo, per suscitare la reazione attiva dell'inebetita merce culturale a cui è ridotto lo spettatore." (Treccani on line). Il produttore Alberto Grimaldi subì processi per oscenità e corruzione di minori e nel 1976 fu decretato il sequestro della pellicola, che scomparve dagli schermi prima di essere rimessa in circolazione nel 1978. Nel presente volume di 66 pagine sono illustrate alcune crudeli scene tagliate dalla pellicola, ma anche una serie di articoli di critici illustri e vario materiale accessorio tra cui, la critica di Callisto Cosulich, il dispositivo della sentenza, il commento di Moravia, il parere di Vittorio Virga, mille voci contro la censura etc.