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Augusto Sindici (Roma 1839 - 1921) scrisse molte opere in dialetto romanesco, per le quali fu ammirato da Gabriele D'Annunzio che stese la lettera-prefazione di "Quattordici leggende delle campagna romana" (1902). Partecipò alle guerre del Risorgimento come ufficiale di cavalleria e in seguito cominciò a pubblicare le sue poesie. Si ricordano in particolar modo quelle rievocanti la vita e le leggende dell'Agro romano: "Campagna romana" (1896) e "Ore calde" (1906). Il manoscritto contiene: "La lestra de Caino"; "Cose vecchie"; "Cose nove"; "A torre del padiglione"; "Spiaggia spiaggia"; "Ottobre"; "A Fiumicino"; "A Santa Bibbiana"; "Le strade de la campagna romana", da "Rivista d'Italia", anno VIII, gennaio 1904; "Giacomella", da "Il Giorno" del 23 settembre 1900; "Li urtimi de Galeria"; "La carosa a Oriolo romano".