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"Noi, con questo giornale, cerchiamo di far arrivare a tutti e specialmente ai giovani, ancora non contaminati dalla falsa ideologia del denaro la voce di chi si batte perché lo uomo diventi quello che dovrebbe essere, libero dalla schiavizzazione impostaci dalla civiltà dei consumi, e libero da false morali che ci obbligano ad azioni contrarie alla natura umana: la voce di chi si batte per non perdere quel che di se stesso ha trovato, ridendosene della gente, della morale e delle leggi." Con questo testo programmatico si apre una delle fanzine, mentre la vera e propria presentazione dal titolo emblematico "Le presentazioni ci stanno sulle balle", recita: "...non siamo provos, non siamo beatniks, né situazionisti, siamo forse la somma di tutte queste esperienze e di altre ancora, in una definizione che non è stata ancora inventata, perché diciamo NO alle definizioni, NO ai titoli, NO alle scelte definitive, non siamo Impegnati, per intenderci, ma non ce la sentiamo nemmeno di dire che ce ne freghiamo, perché a noi importa di molte cose...". Nel nostro paese, i gruppi provos meglio organizzati e più numerosi si formarono a Roma con il Gruppo Provo Roma 1 di cui fecero parte Carlo Silvestro, futuro editore di Stampa Alternativa, l’anarchico “Pinky”, al secolo Gianoberto Gallieri, famoso perché a petto nudo si era opposto al getto di un idrante resistendo fino al completo esaurimento della riserva d’acqua, e a Milano con il gruppo Provo – Onda Verde, nome ispirato dal movimento pacifista americano Green Wave, tra cui spiccarono tra gli altri Andrea Valcarenghi, Marco Maria Sigiani, Aligi Taschera e altri ancora.