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Venezia, Gabriele Giolito de Ferrari, 1562. In 12°. Marca tipografica al frontespizio,ripetuta in fine, testatine e finalini tipografici, capilettera xilografici, una lacuna risarcita al colophon, senza perdita di testo. Legato con Salmi Penitentiali di diversi eccellenti autori. Venezia, Gabriele Giolito de Ferrari, 1568. In 12°.Marca tipografica al frontespizio, capilettera e finalini xilografici, referenze bibliografiche in grafia settecentesca incollate al verso della prima bianca, qualche fioritura e
lieve alone di umidità, marginali, mancante la tavola con la figura di Betsabea, segni d’uso all’ultima carta, legatura del sec. XVIII in piena pergamena, titoli in oro su tassello al
dorso, tagli spruzzati.
I opera: Copia l’edizione originale fatta a Firenze dal Torrentino nel 1550. Probabilmente fu sempre il Domenichi a curarla,visto che nel 1562 era a Venezia al servizio del Giolito. Bongi, II, 147. II opera: Il Giolito pensò di ornare i preliminari con l’immagine di Betsabea. Ma questa, di rara eleganza, risultò indecente all’occhio cinquecentesco poco assuefatto alla nudità, soprattutto in un libriccino destinato a leggersi anche in chiesa. E’ probabile che fu lacerata o cancellata in buona parte delle copie, e nell’edizione del 1572 alla moglie di Uria si sostituì il Crocefisso. Bongi, II, 269.
I opera: Copia l’edizione originale fatta a Firenze dal Torrentino nel 1550. Probabilmente fu sempre il Domenichi a curarla,visto che nel 1562 era a Venezia al servizio del Giolito. Bongi, II, 147. II opera: Il Giolito pensò di ornare i preliminari con l’immagine di Betsabea. Ma questa, di rara eleganza, risultò indecente all’occhio cinquecentesco poco assuefatto alla nudità, soprattutto in un libriccino destinato a leggersi anche in chiesa. E’ probabile che fu lacerata o cancellata in buona parte delle copie, e nell’edizione del 1572 alla moglie di Uria si sostituì il Crocefisso. Bongi, II, 269.