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Al colophon Verona, Andrea B.C., 1516. In 4°. Spazi per capilettera con letterine guida, carattere romano, qualche ristretto segno di umidità, lieve brunitura alla carta recante il titolo, margini un poco rifilati, legatura del sec. XVIII in pieno vitello, titoli in oro su tassello e ferri di fiore in oro al dorso a cinque nervi, spellature, difetti al dorso.
Edizione non comune del De fato nella traduzione di Girolamo Bagolino, dottore in medicina e professore di filosofia vissuto a cavallo tra XV e XVI secolo. L’edizione contiene le interpretazioni alle seguenti opere: De fato & Liberoarbitrio; De Intellectu; Praefactio ad lectores; Ex libris questionum naturaliumcapita tria: de fato/de Eo quod in nobis est/de providentia. L’opera è di sicuro interesse anche a causa del suo stampatore, AndreaB. C., tipografo attivo a Verona nel 1516, ma a tutt’oggi non identificato con certezza: secondo Norton, Ascarelli-Menato e il Dizionario dei tipografi potrebbe essere Andrea Bracchi; secondo Borsa, sarebbe un Andrea di Benedetto.
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