Informazioni
cm 238 x 154
Esposizione
Bibliografia
La studiosa colloca l'opera nella prima attività italiana del pittore fiammingo, suggerendo una datazione attorno agli inizi del settimo decennio del Cinquecento, negli anni in cui Calvaert, giunto a Bologna verso il 1562, fu attivo nella bottega di Prospero Fontana e, successivamente, in quella di Lorenzo Sabatini. Il dipinto, quindi, fu probabilmente eseguito prima del soggiorno a Roma, città nella quale il pittore si trasferì nel 1572 per partecipare, al fianco del Sabatini, alla decorazione della Sala Regia in Vaticano.
Da un punto di vista stilistico l'opera risente della forte cultura controriformistica dell'epoca, al cui spirito aderisce sia nella scelta del tema - quello particolarmente apprezzato dell'apparizione della Vergine a un santo - sia nell'esecuzione di un'iconografia chiara e decorosa. L'elegante corpo di San Sebastiano, legato a un albero e delicatamente coperto da un perizoma, si mostra nel pieno dolore causato dalle frecce che lo trafiggono, mentre fiducioso rivolge lo sguardo, in estasi, alla Vergine che, insieme al Bambino, appare in alto, a sinistra, dentro a un cerchio di luce soprannaturale. In basso, a destra, uno stemma nobiliare è segno di una prestigiosa committenza.