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Dipinti e Disegni Antichi

mercoledì 29 novembre 2023, ore 15:00 • Roma

145

Jan van Bijlert

(Utrecht 1597 - 1671)

Vanitas

Stima

€ 12.000 - 18.000

Lotto venduto

€ 15.210

I prezzi di vendita comprendono i diritti d'asta

Informazioni

olio su tela
cm 82,5 x 118,5

Provenienza

Asta Finarte, Roma, 1984;
Galleria Caretto, Torino e lì acquistato dall'attuale proprietario.

Bibliografia

B. Nicolson, Caravaggism in Europe, Torino 1990, p. 70, fig. 1325 (come Atelier di Jan Van Bijlert);
P. H. Janssen, Jan Van Bijlert. Catalogue Raisonné, Amsterdam 1998, p. 125, n. 63, tav. 11 (come Jan Van Bijlert)

L’opera fu pubblicata nel 1998 da Paul Huys Janssen nella monografia dedicata a van Bijlert e qui inserita per la prima volta nel corpus pittorico dell’artista. Lo studioso ricorda la pubblicazione precedente all’interno del celebre volume di Nicolson International Caravaggesque Movement del 1989, nel quale il dipinto è ingiustamente riferito all’atelier di van Bijlert e non alla mano del maestro stesso, al quale, invece, è da assegnarsi in toto.
La composizione presenta tutti gli elementi tipici della vanitas con i relativi rimandi semantici: il teschio e la clessidra che ricordano l’inesorabile scorrere del tempo e la morte; la sacca di monete e il ricco calice in argento cesellato, di grande e sicura resa mimetica, che sottolineano l’effimerità dei beni materiali e la transitorietà della vita terrena; e ancora, la rosa e il putto, chiari simboli d’amore, e la giovane donna che, scoprendo dolcemente il seno, permea la scena di sensualità.
Stilisticamente il dipinto si può ben confrontare con Venere castiga Amore (P.H. Janssen, ibidem, cat. 46, tav. 31), nel quale sia Venere sia il piccolo amorino hanno sembianze particolarmente affini a quelle delle due figure protagoniste dell’opera in esame.

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