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Dell'opera, tradizionalmente attribuita a Polidoro De Renzi detto da Lanciano, si conosce un'altra versione dello stesso ampio formato, di ubicazione ignota, documentata tuttavia in una scheda della Fototeca Berenson di Firenze /n. 650158). Entrambe le versioni sembrano derivare dal prototipo cinquecentesco perduto di Polidoro e sono probabilmente da riferire ad una produzione per il più alto collezionismo veneziano di primo Seicento.