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La grazia e l'eleganza delle migliori figure angeliche, così caratteristiche della pittura di Francesco Trevisani, si fondono in questo Arcangelo annunciante; i serici panneggi sembrano frusciare appena al tocco dello stelo reciso del giglio, straordinariamente veristico, come ad amplificare la spiccata idealizzazione della figura. I boccoli lucenti, il collo muliebre e le dita marcatamente allungate del modello trovano un parallelo significativo nella figura di angelo che compare nella grande pala d'altare con San Turibio a Roma, Sant'Anastasia (cfr. F. R. Di Federico, Francesco Trevisani: Eighteenth-Century painter in Rome: a catalogue raisonné, Washington 1977, tav. 68, cat. 82, p. 62).