Informazioni
- Esemplare della prima serie.
- Passo corto.
- Matching numbers.
- La spider italiana più amata.
- Restauro da concorso.
Certificato d’origine Alfa Romeo (RIAR).
Documenti
Immatricolazione e targhe italiane in ordine.
Eleggibilità
Giro di Sicilia.
Targa Florio.
Goodwood Revival.
Rallye Monte-Carlo Historic.
Coppa d’Oro delle Dolomiti.
Coppa delle Alpi by 1000 Miglia.
Winter Marathon.
California Mille.
Nürburgring Classic.
Pebble Beach Concours d’Elegance.
Amelia Island Concours d’Elegance.
Chantilly Arts & Elegance Richard Mille.
Concorso d’eleganza Villa D’Este.
Provenienza
Conosciuta come la "Fidanzata d'Italia", l'Alfa Romeo Giulietta Spider ha sempre rappresentato lo spirito di un'epoca. Disegnata da Pinin Farina, la Giulietta Spider era un'auto sportiva fresca, giovane ed elegante. Dato l'insuccesso riscontrato dalle precedenti versioni convertibili dell’Alfa Romeo 1900 (un centinaio di esemplari Pinin Farina e due prototipi Touring Superleggera), l'Alfa Romeo era restia a proporre una versione aperta della Giulietta. Tuttavia, dietro l'insistenza di Max Hoffman, il geniale importatore d’auto europee di NewYork, (grazie al cui intuito nacquero la Mercedes-Benz 300 SL“ali di gabbiano”, la Lancia B24 Spider e la BMW 507, per citarne alcune), l'Alfa Romeo decise di creare la Giulietta Spider, specialmente dopo che Hoffmann acquistò il primo blocco di 600 Giulietta Spider prodotte, da rivendere in America. Per scegliere il design, l'Alfa Romeo, incaricò Bertone e Pinin Farina di proporre due automobili idonee per la produzione. Dopo aver visionato i rispettivi prototipi, si decise per la proposta di Pinin Farina, con una linea più tradizionale rispetto a quella innovativa di Bertone, ma di grande impatto sulla clientela e con un maggiore appeal anche per i mercati del nord Europa. L'auto verrà presentata al salone di Parigi nel 1955 e, nella versione definitiva, al Salone di Torino del 1956. La versione spider della Giulietta divenne subito un’icona e un grande successo commerciale. La nuova Spider era basata su un pianale accorciato di 18 cm rispetto alla Sprint, la versione coupé con cui condivideva la meccanica e motore 1290 cc da 65 cv. Grazie a queste caratteristiche tecniche la Spider garantiva prestazioni brillanti e una guida divertente. Nel 1959 debuttò la seconda serie, con motore più potente da 79 cv e pianale leggermente allungato, molte modifiche di dettaglio e disponibile, in alternativa, la versione “Veloce”. Nel 1961 arrivò la terza serie, con alcuni accorgimenti nella fanaleria e una lieve rivisitazione della forma delle pinne posteriori. Nel 1962 la gamma Giulietta cambiò denominazione in Giulia; la Spider adottò il motore da 1600 cc ed era caratterizzata dalla presa d’aria sul cofano realizzata per ospitare il nuovo propulsore. L’Alfa Romeo Giulietta Spider terminerà la propria carriera nel 1965; l’anno seguente verrà sostituita dall’Alfa Romeo Spider, più nota come “Duetto”. La produzione fu di 17.096 esemplari, suddivisi in tre serie di Giulietta Spider e di 9.941 Giulia Spider.
L’auto
La vettura, telaio no. AR1495*000828*, è stata prodotta nel 1956, fa parte della prima serie di Giulietta Spider ed è l’ultimo anno di produzione con i finestrini senza deflettori, caratteristica dei primi esemplari. La vettura, venduta nuova negli Stati Uniti, è stata importata in Italia nel 2010. Il nuovo proprietario, ex titolare di un’officina Alfa Romeo, poco lontano dalla vecchia fabbrica Alfa Romeo di Arese, si è dedicato al restauro totale della vettura; il lavoro è durato cinque anni. L'auto era arrivata dall’America in pessime condizioni generali ma pressoché completa; i pochi pezzi utilizzati sono originali Alfa Romeo, tra cui i pistoni del motore trovati alla AFRA; il restauro è stato incentrato sull'originalità della vettura. Dopo alcune ricerche questa Giulietta è stata riportata nel suo colore originale; per il processo di sverniciatura al posto della sabbiatura è stato utilizzato il forno. Gli interni rossi erano ancora presenti sulla Giulietta al suo arrivo in Italia ma erano in pessimo stato, è stato quindi deciso per un restauro totale da parte di uno specialista che ha curato anche la capote, ricostruendola su misura.
Stato dell’Arte
Completo e documentato restauro di carrozzeria, interni e parti meccaniche. Matching numbers.