mixed media on paper
35 x 45 cm
Signed lower right: Dino Buzzati 1965
Brescia, Cavalletto Art Gallery;
Finarte Auction House, November 13, 2008, lot no. 110;
Rome, A. Vignati Collection
Milano, Dino Buzzati pittore, Gian Ferrari gallery, may 1966, n.25; Belluno, Le storie di Dino Buzzati- Mostra dell’opera di Dino Buzzati Traverso, Auditorium, June 1967; Torino, Dino Buzzati, Viotti gallery, april 1967, cat. n.23;Brescia, Dino Buzzati, Cavalletto Art gallery, october 1968, ripr. bn s.p.
D. Buzzati, B. Alfieri, Dino Buzzati Pittore, publisher Alfieri, Venice, 1967, ripr. s.p.;
N. Comar, Dino Buzzati, Catalogo dell’opera pittorica, publisher Della Laguna, Mariano Del Friuli (GO), 2006, ripr. col. p.175
Il quadro si ispira molto probabilmente ad un fatto di cronaca, di cui si sono perse oramai le tracce, come si legge nella didascalia
approntata da Buzzati: “Si decompose all’improvviso nella notte dal 6 al 7 ottobre 1961 il complesso condominiale all’angolo di via
Guadalajara col viale Giacometti. Putrefazione? Rimorsi? Materiali scadenti? Si udirono pianti, voci giovanili di donne.”
Nella rovina del condominio si avverte chiaro un senso di disfacimento anche morale. Si trattava di una casa chiusa, le iniziali
nella scena finale “CA SES” rimandano ad una ipotetica casa del sesso ubicata in una zona periferica di Milano, come ce n’erano
tante sul finire degli anni Cinquanta. Il senso di turbamento che pervade il dipinto rimanda ad una compassione profonda di
Buzzati verso il destino di queste povere donne, vittime di una sorte immeritata: non c’è giudizio morale, solo la misericordia
dello sguardo di un pittore che nelle donne ha sempre visto l’unica e sola redenzione.