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1000 Finarte / Asta di Automobili

lunedì 13 maggio 2019, ore 18:00 • Brescia

239

1938 Pini Giannini Fiat 500 A (Carrozzeria Autodromo)

Telaio no. 039443 - Motore no. G1-015

Stima

€ 245.000 - 260.000

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Informazioni

  • Esemplare unico.
  • Sport artigianale
  • Prezioso e raro motore, Giannini G-1.
  • Motore potente e robusto, con terzo supporto di banco.
  • Completo restauro, pronta per eventi e gare rievocative

Certificati ed Attestati
ASI
Documenti
Immatricolazione e targhe italiane in ordine ed aggiornate.

Eleggibilità
  • Mille Miglia. Eleggibile. 
  • Giro di Sicilia. Eleggibile.
  • Targa Florio. Eleggibile.
  • Goodwood Revival. Eleggibile.
  • Coppa d’Oro delle Dolomiti. Eleggibile.
  • Circuito di Pescara. Eleggibile.
  • Vernasca Silver Flag. Eleggibile.
  • California Mille: Eleggibile.
  • Nürburgring Classic. Eleggibile.

Provenienza

Il modello 

Le origini dell’auto sono piuttosto avventurose; nel 1930 Benito Mussolini parlò con Giovanni Agnelli, senatore del regno, dell’esigenza imperativa di produrre un’auto a basso costo per le masse. Fu una buona idea per la “propaganda”, seguita dalla Germania di Adolf Hitler, dove Ferdinand Porsche fu precipitosamente chiamato a mettere in cantiere la Volkswagen, “l’auto del popolo”. Poiché l'auto avrebbe dovuto costare meno di Lit. 5000, il compito era arduo. Il capo progettista FIAT, Antonio Fessia, affidò il compito a un giovane ingegnere che riteneva fosse l’uomo giusto per compiere l’opera: Dante Giacosa. Giacosa riprese, portandolo ai minimi termini, il precedente progetto Balilla semplificando ogni particolare, mentre le linee di carrozzeria si ispirarono alla FIAT 1500 con un cofano affusolato, ottimo per aerodinamica e visibilità. L’esperienza aeronautica di Giacosa ispirò il telaio a due longheroni alleggerito, con il motore (da 569cc, 4 cilindri laterali) montato a sbalzo per migliorare lo spazio all’interno. Anche prima di entrare in produzione, tutti chiamarono l’auto “Topolino”, in parte per le dimensioni, in parte per il muso simile a un topo, simile a Mickey Mouse, personaggio di successo di Walt Disney: Topolino, in Italia. In ogni caso, il nome ufficiale rimase FIAT 500, per rispettare le regole di autarchia. L’auto fu presentata il 10 giugno 1936 a Villa Torlonia, e il prezzo era di Lit. 8.900, superiore all'obiettivo di Lit. 5.000 e molto alto per un comune lavoratore, ma l’auto si vendette comunque. L’auto si è evoluta negli anni. Nel 1938 il primo cambiamento tecnico: le balestre posteriori a quarto di ellisse (il cosiddetto “balestrino” o “balestra corta”) divennero normali balestre semiellittiche per migliorare la capacità di carico. Le FIAT 500 prodotte fino al 1948 vengono ora, retrospettivamente, denominate “500A”.La Topolino venne spesso modificata, poco o radicalmente, per le gare. Officine, carrozzerie, piccoli costruttori e artigiani: ognuno ha costruito la sua versione definitiva. Qualcuno ha soltanto tagliato il tetto, qualcun’altro ha costruito carrozzerie barchetta su telaio tubolare, mentre il motore crebbe fino al limite della categoria 750 cc, portato alla massima potenza possibile. Alla Mille Miglia, per esempio, il 95% delle vetture sport 750 cc veniva registrato come Fiat, sebbene la società torinese non abbia mai costruito siluri, barchette o coupé da corsa.
L’auto 
Una di queste sportive su base Topolino fu la Pini Giannini Fiat 500 A. La vettura è conosciuta da molti anni tra i collezionisti appassionati di vetture sport. È stata costruita nel 1949 sulla base di una Fiat 500 telaio no. 039443 del 1938, una cosiddetta “balestra corta” o, retrospettivamente, tipo 500 A, carrozzata come barchetta sport, in esemplare unico e artigianalmente. La vettura è la creazione artigianale di due appassionati e giovani meccanici, i fratelli Pelio e Pino Pini di Forlì. Secondo una testimonianza autografa di Pina Pini, sorella dei due, ancora vivente e depositaria di molti ricordi al riguardo, i fratelli lavorarono nella loro officina con i mezzi, a volte di fortuna, di cui disponevano. Tuttavia, non procedettero “per tentativi”, come spesso capitava all’epoca e in queste situazioni, avendo invece un approccio progettuale molto strutturato e determinato, per le soluzioni di meccanica eaerodinamica. Ogni dettaglio della macchina è stato concepito per correre ed essere affidabile. È stata equipaggiata con il famoso motore Giannini G1, una profonda elaborazione su base del motore Fiat Topolino. È un motore da 715 cc (in questo caso) con terzo supporto di banco, erogante circa 45 hp. Il G1 750 è alla base del riuscito sodalizio che diede vita alla Giaur. Riferimento assoluto per tanti costruttori e piloti, il motore ha contribuito alla leggenda delle sport 750 e, attualmente, è pressoché introvabile. Il motore (non bastasse) è inoltre dotato di una testa Siata a valvole in testa e dispone, dunque, di ulteriore potenza. La carrozzeria, facendo riferimento ai badge sulla vettura, potrebbe essere stata realizzata dalla carrozzeria Autodromo, di Modena che in quel periodo si dedicò eccezionalmente a carrozzare alcune vetture sport. La vettura, appena costruita, ebbe una breve carriera sportiva in gare anche di rilievo come il Circuito di Modena, il Circuito di Forlì, il “Colline Romagnole/Trofeo Arcangeli”. Le attuali targhe CZ9183 risalgono al 1953. A Catanzaro la vettura trascorse molti anni come auto per uso personale e una foto immortala il proprietario Imperio Prunesti a bordo della vettura, verniciata con una livrea giallo-rossa e scritte per celebrare la promozione della squadra di calcio cittadina. Seduta accanto a lui, la figlia che ha ceduto la vettura all’ultimo proprietario. Questi ha sottoposto la Pini Giannini Fiat 500 A ad un restauro completo e filologico di carrozzeria e parti meccaniche e si presenta immacolata ed in perfetto stato di utilizzo, praticamente nuova, essendo inutilizzata, se non per brevi spostamenti di manutenzione, dopo il restauro. Regolarmente immatricolata, dispone del libretto originale ed è targa oro ASI.
Stato dell’Arte: Completamente e meticolosamente restaurata. Pronta a correre.

Bibliografia

  • Dante Giacosa, I miei 40 anni di progettazione alla Fiat, Centro Storico Fiat, Torino 2014.
  • Guido Tirone, la Fiat 500 Topolino, Polo Books, 2009.-Andrea Curami
  • Pietro Vergnano, La “Sport” e i suoi artigiani, Giorgio Nada Editore, Milano 2001.

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