“Questo gruppo di disegni risale agli anni 1968-70, periodo in cui ho vissuto a Roma nell’intervallo fra il mio primo e secondo viaggio in Brasile. All’epoca lavoravo per la rivista Playmen, pubblicando vignette e illustrazioni dei racconti, che firmavo con lo pseudonimo “Panzoust”. Per questi lavori usavo chine, nere e colorate, spesso utilizzando la “penna d’oca” che era fissata al tappo delle bottigliette d’inchiostro.
Parallelamente mi piaceva sperimentare diversi strumenti di disegno: matite, pastelli a cera e olio, in qualche caso tempera e acquerello. Molto spesso il tratto era suggerito dal tipo di strumento e dal supporto cartaceo.
Un buon numero di disegni sono fatti con la tecnica del monotipo, segnando con una punta un foglio di carta leggera posata su un vetro coperto con inchiostro da stampa, che produce un segno simile a un’incisione.
Cominciai anche ad usare, oltre al pennino, il Rapidograph, che diventerà in seguito il mio strumento di base per le vignette e i fumetti. Parlo di “Disegni scomparsi” perché effettivamente li ho persi di vista da quell’epoca fino a un paio d’anni fa, quando sono riapparsi dopo un percorso per lo meno tortuoso.”
Francesco Altan
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