Il Bauhaus è sicuramente la scuola che qualsiasi artista, designer e architetto contemporaneo vorrebbe aver frequentato se non fosse stata, purtroppo per noi, attiva solo tra il 1919 e il 1933.
Nata dalla mente di Walter Gropius sotto l’influsso delle riflessioni di John Ruskin e dell’Arts & Crafts di William Morris, l’istituto si poneva l’obiettivo di innalzare il livello dei prodotti di tutti i settori merceologici allo stato di arte grazie alla collaborazione diretta e attiva degli artisti in tutte le fasi: dalla ideazione alla progettazione, dalla prototipizzazione alla realizzazione secondo le parole dell’architetto tedesco:
“Diamo vita tutti assieme alla nuova costruzione del futuro in cui tutto: architettura, scultura e pittura sarà destinato a fondersi”
Proprio per sottolineare il concetto del “costruire”, la scelta del nome cadde su Bauhaus, storpiatura della parola tedesca “Bauhutte”: capannone.
Proprio come un cantiere venne strutturata la scuola in cui Walter Gropius chiamò a insegnare come capimastri dei professionisti del calibro di Paul Klee, Wassily Kandinsky, Oskar Schlemmer, i coniugi Albers, Mies van der Rohe, Johannes Itten, Laszlo Moholy Nagy e tanti altri.
Tutti loro utilizzarono gli spazi della scuola e gli studenti per affinare le loro teorie e ricerche e un bellissimo modo per noi di avvicinarci a questi pensieri sono i volumi della rivista prodotta dalla scuola, i Bauhuas Bücher, di cui alcuni numeri saranno presenti il prossimo 16 luglio nell’asta Testimonianze, dedicata ai documenti dell’arte Moderna e Contemporanea.
Volumi monotematici la cui direzione di ciascuno era affidata a un professore, come il numero 9 a cura di Wassily Kandinsky (lotto 83, stima € 1.000-1.500), in cui il “creatore” dell’arte astratta espone le sue teorie su punto, linea e superficie. Al lotto 89 troviamo il numero 2 del magazine con Paul Klee e le sue lezioni su linee, strutture e forze (stima € 1.000-1.500).
Non solo arte e approccio visivo al mondo ma anche architettura con il numero 3 curato direttamente da Walter Gropius e dedicato ai migliori e più moderni metodi di progettazione ed edificazione di palazzi (lotto 109, stima € 200-400). Al lotto 111 Moholy Nagy ci insegna invece a leggere una fotografia compositivamente e a ottimizzare la grafica dei nostri componimenti e libri (stima € 1.500-2.000). Se invece volessimo avere un riassunto di buona parte della produzione di design e arti applicate della scuola è al lotto 71 che dobbiamo rivolgerci, volume sette della rivista, un catalogo fotografico da cui ancora oggi attingere idee innovative (stima € 600-800).
Il Bauhaus nei suoi anni di attività ebbe delle collaborazioni dirette con alcune eccellenze produttive dell’epoca. Ne è testimonianza il lotto 166, un catalogo degli anni Trenta della Thonet, la famosa casa di sedie e poltrone, in questo caso con modelli ideati dalla scuola in un catalogo composto graficamente dalla scuola stessa (stima € 500-700).
Avere tra le mani questi volumi permette di toccare con mano il pensiero di alcuni dei più grandi artisti, comunicatori e maestri di pensiero di ogni tempo e, perché no, venirne ispirati.
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giovedì 16 luglio 2020, ore 16:30 • Roma