Ormai è prassi completare il proprio look con l’aggiunta di uno o più accessori che ci renda unici. Una cinta, un foulard, un cappello, degli orecchini o una collana sono tutti elementi che contribuiscono a caratterizzarci. Dovremmo imparare a praticare la medesima attenzione agli ambienti che ci ospitano, le stanze in cui abitiamo con l’aggiunta, anche, di un unico elemento potrebbero cambiare e divenire “speciali” come noi.
Quale miglior occasione per cominciare se non la prossima asta di Design e Arti Decorative del prossimo 22 luglio?
Se, per esempio volete rendere unico il vostro ufficio e spazio lavorativo, il lotto che fa sicuramente per voi è sicuramente il numero 128 (€ 5.000), un tavolo per ufficio in acciaio e legno con un piano di ben 6 m di lunghezza, progettato dal brasiliano Oscar Niemeyer; da accompagnare con il lotto 130 un tavolo per riunione in massello di noce americano dalle dimensioni più contenute, 280 cm di lunghezza, ma che con il suo unico piede in acciaio satinato sfida le regole della staticità, rendendolo visivamente simile a un trampolino da tuffi.
Un buon modo per tuffarsi nell’immaginario del grande architetto brasiliano spesso accostato alla figura di uno scultore per l’audacia delle sue forme arrotondate, d’altronde come amava affermare: “L’architettura deve sorprendere e l’intero universo è fatto di curve, e la donna che è la cosa che più ci interessa, piace proprio per le curve che ha”.
Da un maestro sudamericano a il “Maestro” per eccellenza del design italiano Giò Ponti.
Figura poliedrica che nella sua lunga carriera ha affrontato il mondo della produzione di oggetti in tutte le sue mille sfaccettature e, in asta potete, infatti, trovarne alcuni esempi come il set da cucina degli anni ’30 (lotto 1, € 500) o il bellissimo calamaio del 1927, in porcellana policroma (lotto 8, € 600) che ricorda il tendone di un circo.
Tra i materiali più usati dal maestro milanese il vetro con le lunghe collaborazioni con i maestri muranesi di cui sono testimonianza le due lampade a sospensione che trovate ai lotti 15 e 16 (rispettivamente € 1.500 e 2.000). In cristallo opalino, invece, il piano del tavolino, del 1930 ca., al lotto 18, un perfetto esempio di progettazione nato dal connubio di forme semplici, trasparenza e opacità dei materiali (€ 7.000).
A Ponti furono affidati grandi progetti dalle maggiori aziende e istituzioni italiane e proprio da una committenza, quella, ricevuta dalla Banca del Lavoro, degli anni ’50, deriva la scrivania in legno di noce e finiture d’ottone al lotto 35 (€ 2.200).
Ponti un designer che si considerava artista perché: “non il cemento, non il legno, non la pietra, non il ferro, non l’acciaio, non l’alluminio, non la ceramica, non il vetro: sono le materie più durevoli: ma l’arte, nel costruire, è la materia prima più durevole; è sempre la materia prima”.
Sempre milanese, un altro protagonista dell’asta: Angelo Mangiarotti un cantore della materia piegata alla funzionalità senza, però, mai disdegnare una strizzatina d’occhio alla forma.
Di questa affermazione sono un perfetto esempio i lotti 79, 80 e 81 (rispettivamente € 200; € 200 e € 300) vasi porta oggetti, in ceramica smaltata, le cui forme arrotondate creano degli incastri naturali per liberare la fantasia del possessore in composizioni e accostamenti sempre nuovi.
Come sempre nuove sono le forme delle lampade disegnate per Candle composte da delle molle, lotti 108 e 109 (€ 2.500 e € 400).
Una caratteristica fondamentale di Mangiarotti è quella di approcciare i materiali con ironia portandoli a superare i propri limiti in maniera inaspettata e questo si comprende benissimo vedendo come ha affrontato uno dei mobili per antonomasia: il tavolo.
Al lotto 120 il Tavolo Skipper, della serie Eros, degli anni ’70, completamente in marmo nero sapientemente lavorato per creare con dei semplici incastri e senza nessun altro supporto di sostegno, una superficie piana che per la preziosità del materiale ricorda un cielo stellato (€ 3.500). Una forma ancestrale che non può che ricordare i dolmen con tutti la loro storia e che ritroviamo anche nella consolle al lotto 123 (€ 4.000). Al lotto 124, la versione di tavolo basso il maestro non fa altro che aggiungere una gamba e magicamente tutto si trasforma in un omaggio al cerchio. Omaggiato anche con il Tavolo “Longobardo”, prodotto da Skipper, un cristallo circolare poggia su un fiore stilizzato in metallo dai cinque petali.
Forse per naturale predisposizione i designer sono affini agli scultori e proprio per questo tanti di loro hanno affrontato gli oggetti dando vita a delle forme che nulla hanno da invidiare a quelle di altre arti. Ci sono, però, anche scultori che per corrispondere a degli ideali hanno deciso di prestare la propria opera al design, sicuramente uno di loro è stato Giovanni Ceccarelli detto Nerone che con Giancarlo Patuzzi, ha dato vita al gruppo NP2.
Attivo tra il 1962 e il 1974 e negli anni allargatosi fino a comprendere tra le proprie file: Luigi Marchisotti, Dedalo Montali, Jolanda Novi, Lucia Petrocchi, Virgilio Petrocchi e Raoul Portale, lo studio nasceva dal bisogno di Nerone di dar vita ad una totale integrazione tra arte e architettura. Obbiettivo perseguito grazie alla creazione di pezzi unici di altissima qualità artigianale che rispecchiassero il suo credo fatto di forme geometriche semplici, rielaborate in composizione modulari, sinfonie in cui la partitura principale era data dall’accostamento di materiali dalle finiture diverse come legni scuri e chiari, lucidi o opachi, ottone, argento o vetro; un inno attraverso alla materia all’architettura che lo conteneva.
Uno dei loro progetti più importanti fu la decorazione dell’edificio Schuman, una delle prime sedi del Parlamento Europeo a Lussemburgo, per cui realizzarono il colossale bassorilievo in zinco per la decorazione dell’emiciclo.
La monumentalità è una delle caratteristiche del gruppo come si comprende dal lotto 131 (€ 8.000), il “Grande Pannello”, del 1979. Una scultura in legno montato e inciso, di varie tinte, realizzato per la decorazione di un importante ufficio nella città di Torino da cui proviene anche il lotto 132, la “Grande Colonna” (€ 7.000). Due perfetti esempi di come il gruppo intendesse approcciarsi al design ponendo maggior rilievo al lato artistico e decorativo che al funzionale.
Ogni designer ha un modo diverso di approcciarsi al mondo e tante sono le possibilità a cui potrete attingere per rendere la vostra casa unica come voi, non lasciatevi scappare questa possibilità.
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mercoledì 22 luglio 2020, ore 17:00 • Milano