Stories

Un occhio di riguardo per il settore della carta e della stampa d’arte

ANDY WARHOL, Marilyn (dettaglio), 1970 - Venduto € 13.900

Finarte è dal 2015 che ha deciso di dedicare aste a questo particolare settore. Un interesse che ha portato alla valorizzazione della materia per rispondere alle esigenze di un collezionismo sempre più esigente e attivo.

Un foglio di carta può raccontare mille storie. No, non stiamo parlando di un foglio scritto a mano o al pc, sarebbe troppo semplice. Ci riferiamo a un foglio sulla cui superficie sia impressa una stampa, indipendentemente dalla tecnica usata: xilografia, puntasecca, acquaforte, acquatinta o serigrafia, solo per citarne alcune. Quel documento racchiude in sé tantissime narrazioni: la storia dell’artista, la bravura tecnica dell’incisore, il numero delle persone che possono condividere il piacere di quella visione.

Un mondo interessantissimo quello della stampa d’arte che affonda le sue radici nella notte dei tempi; gli uomini primitivi, infatti, disegnavano e decoravano suppellettili solcando le superfici, un gesto semplicissimo, forse il primo, che ha continuato a ripetersi fino a circa il 1400 quando la tradizione vuole che nasca, sia riconosciuta e si diffonda in pieno la pratica dell’incisione per la stampa.

Vasari, nelle sue Vite, individua nella figura dell’orafo e incisore fiorentino Maso Finiguerra l’ “ideatore” della tecnica ma, come per tante altre invenzioni, l’incisione in tutte le sue varianti non è probabilmente il frutto di un’unica mente ma ha tanti padri quanti sono i maestri e gli artisti che hanno deciso di cimentarvisi.

Grazie al contributo di tutti loro, la stampa d’arte ha infatti raggiunto vette eccelse che gli permettono a tutti gli effetti di ergersi a fianco delle cosiddette Arti Maggiori senza sfigurare. Albrecht Dürer, Parmigianino, Rembrandt, Goya, Dalì sono solo alcuni degli artisti che se ne sono serviti, ma è nella contemporaneità e con la voglia di sperimentare insita nei suoi esponenti che le arti da stampa mostrano il meglio di sé.

Prossima asta

Finarte, ben dal 2015, ha deciso di avere un occhio di riguardo, unico in Italia, per il settore con aste dedicate. Un’avventura iniziata da subito con lotti importanti provenienti dallo storico laboratorio di stampa 2RC di Roma. Ai suoi torchi si sono succeduti negli anni artisti del calibro di Lucio Fontana, Alberto Burri, Alexander Calder, Giuseppe Capogrossi, Henry Moore, Jannis Kounellis e tantissimi stranieri che avevano deciso di collaborare con i romani grazie ad alcune peculiarità, dalla bravura delle loro maestranze alle notevoli dimensioni di stampa che potevano essere raggiunte, degli extra formato che non potevano non ingolosire e accendere fervide menti creative.

Un primo appuntamento, quello del 2015, di altissima qualità per le opere proposte, che ha trovato conferma anche nelle successive aste grazie a nomi di assoluto richiamo e prestigio internazionale, con alcune eccellenze come ad esempio la bellissima e particolarissima estroflessione bianca di Enrico Castellani, realizzata con una stampa a secco e venduta per € 5.600.

Il maestro dei monocromi aggettanti però non è l’unico a riportare le sue classiche ricerche dalla tela alla carta. Ne è un ulteriore esempio la stampa in cui un pappagallo ci osserva incuriosito su uno sfondo specchiante, marchio di fabbrica del poverista Michelangelo Pistoletto, venduta per € 17.500.

Michelangelo Pistoletto, <em>Pappagallo</em>- 1971 - Venduto a € 17.500

Michelangelo Pistoletto, Pappagallo– 1971 – Venduto a € 17.500

Lo stesso può dirsi di Domenico Gnoli, il maestro italiano dei macro dettagli tratti dalla quotidianità, che nei quadri raffigura fin nel singolo cappello le chiome elaborate di donne, si sofferma su una cravatta, sul collo di una camicetta o sul décolleté di un paio di scarpe con il tacco, nel foglio venduto a € 2.560 concentra la sua attenzione su un singolo bottone di una giacca da uomo.

Diverso il risultato ottenuto da un maestro della luce come Giorgio Morandi nel passaggio dai colori a olio all’inchiostro. Se infatti nei quadri i passaggi cromatici nelle sue composizioni di vasi, bottiglie e bicchieri sono minimi e dettati da velature atte a raffigurare la singola variazione di luce, in incisione, al contrario, l’artista bolognese si serve della tecnica più diretta e che concede meno ai passaggi tonali: la puntasecca. Qui l’opera è creata grazie al sapiente intreccio del segno in un bianco e nero tanto violento che sembra quasi essere un gesto di ribellione rispetto alla “dolcezza” delle tele, come dimostra la composizione di vasi e bottiglie aggiudicata a € 10.000.

GIORGIO MORANDI, <em>Natura morta con sei oggetti</em>, 1930 - Venduto € 10.000

GIORGIO MORANDI, Natura morta con sei oggetti, 1930 – Venduto € 10.000

Un grande sperimentatore, ma non poteva essere diversamente, Alberto Burri, artista che indifferentemente dalla tecnica utilizzata rende omaggio ai materiali, alla materia con la “M” maiuscola, tastandone “con mano” i limiti. Le sue incisioni non sono mai semplici, ma come le sue tele comportano l’unione di più materiali, lo stratificarsi sia compositivo che fisico, così una forma color oro si insinua in una nera divorandola dall’interno, mentre dei fili si dipanano quasi appendendola (volume con testi di Emilio Villa e 3 incisioni di Alberto Burri venduto a € 10.625).

Alberto Burri, <em>17 Variazioni su temi proposti per una pura ideologia fonetica</em>, 1955 - Venduto a €

Alberto Burri, 17 Variazioni su temi proposti per una pura ideologia fonetica, 1955 – Venduto a € 10.625

I fili di Burri sembrano proseguire al di fuori del foglio e quasi divenire le scritte dell’opera di Cy Twombly, venduta per ben € 31.250, un omaggio alla cultura greca che tante sue opere ha ispirato, cartigli in cui i nomi di cinque poeti classici (Omero, Saffo, Pindaro, Callimaco, Teocrito e Platone) diventano per mano dell’artista dei potentissimi ritratti, anche se solo di lettere.

Cy Twombly, <em>Five greek poets and a philosopher</em>, 1978 - Venduto per € 31.250

Cy Twombly, Five greek poets and a philosopher, 1978 – Venduto per € 31.250

Altrettanto potente il trittico dell’artista inglese Francis Bacon che si autoritrae cogliendo le peculiarità del suo lato sinistro, frontale e destro, i lineamenti sono deformati e grotteschi, ma il volto riconoscibile sembra il tentativo di ritrarre il proprio spirito creativo, aggiudicato a € 13.750.

Di ritratto in ritratto, un’iconica Marilyn Monroe (€ 13.900) rappresenta il sovrano indiscusso dell’idea di riproduzione seriale e pop: Andy Warhol e la sua Factory.

Per chiudere questa cavalcata in alcuni dei top lot delle aste di Stampe e multipli di Finarte, l’opera di colui che è stato recentemente dichiarato come il più grande pittore vivente: David Hockney, che da sempre affianca alla pittura la versione incisa dei suoi soggetti più famosi dal tuffo in piscina, ai ritratti di amici, agli interni di abitazione, tutti ritratti con una capacità di sintesi rara, una finestra, una tenda tirata, un giardino all’esterno (Contrejour in the french style) ed è subito arte con un risultato di ben € 21.250.

DAVID HOCKNEY, <em>Contrejour in the french style</em>, 1974 - Venduto € 21.250

DAVID HOCKNEY, Contrejour in the french style, 1974 – Venduto € 21.250

Finarte ha deciso di porre la sua attenzione sul mondo della carta e della stampa d’arte e di multipli perché dopo alcuni anni di oblio sta godendo finalmente dei giusti riconoscimenti sia a livello museale, con l’apertura di nuove aree espressamente dedicate, che a livello fieristico, con la nascita di manifestazioni come WopArt a Lugano, fiera incentrata sull’universo cartaceo in genere e sezioni speciali del Fiac a Parigi e di Artissima a Torino senza trascurare la Fine Art Print Fair a New York, appuntamento annuale che vede il contemporaneo coinvolgimento dei musei della Grande Mela con mostre dedicate.

Un interesse che ha portato soprattutto all’estero alla nascita di piattaforme dedicate all’approfondimento, alla divulgazione e valorizzazione della materia per rispondere alle esigenze di un collezionismo sempre più esigente e attivo. Con queste tecniche, infatti, si può arrivare a possedere opere di riconosciuti maestri a prezzi relativamente più bassi rispetto a quelli di un cosiddetto pezzo unico, soprattutto considerando che due copie della stessa tiratura non saranno mai perfettamente identiche, perché la carta e gli inchiostri sono materiali volubili e quindi a seconda delle condizioni ambientali possono comportarsi in maniera diversa.

Prossima asta

Cosa aspettate? Entrate anche voi nel bellissimo mondo dell’incisione, tanto più che anche la nuova generazione di artisti sta riscoprendo queste antiche tecniche assorbendone il linguaggio e facendolo proprio, presentando le proprie ricerche alle pareti delle più importanti gallerie d’arte contemporanea.

Vuoi rimanere aggiornato su aste e notizie da Finarte? Iscriviti alla newsletter

Notizie relative